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Torna in Italia con ENAVE: tutte le news per chi deve cambiare bandiera!

Torna in Italia con ENAVE

Il recente irrigidimento delle norme per la registrazione delle imbarcazioni dei cittadini comunitari nei registri dei singoli Stati membri richiede un adeguamento da parte di chi, da non residente, ha scelto la bandiera olandese o belga.

La Nuova Normativa Europea

Dalla nascita dell’Unione Europea, qualsiasi cittadino di un paese membro poteva scegliere in quale registro europeo iscrivere la propria imbarcazione. Questo permetteva di beneficiare di una burocrazia più snella e di adottare le dotazioni di bordo più vantaggiose, senza dover sottostare a restrizioni specifiche.

Negli anni, molti armatori italiani hanno preferito issare bandiere estere per godere dei benefici e delle facilitazioni previste da un sigillo straniero. Questo permetteva di ridurre i costi e semplificare le procedure richieste dalla normativa italiana.

Nuove Regole in Belgio

Dal 1° gennaio 2019, per registrare un’imbarcazione in Belgio e battere bandiera belga, almeno il 50% della proprietà deve appartenere a un cittadino belga o a un residente in Belgio. Un decreto legge stabilisce che la bandiera belga può essere concessa solo a cittadini belgi e residenti. Questo decreto ha effetto retroattivo, colpendo anche le unità da diporto già immatricolate da stranieri. Le imbarcazioni registrate in Belgio dovranno essere rimosse dal registro alla scadenza dell’iscrizione (5 anni dalla data di registrazione) se non soddisfano i nuovi requisiti.

Il Caso dell’Olanda

A luglio 2018, a seguito dell’incidente diplomatico con la nave dell’ONG Lifeline, il governo olandese ha sospeso le immatricolazioni di imbarcazioni straniere e ha revocato le concessioni già esistenti. Questo evento ha evidenziato l’esistenza di due registri d’iscrizione in Olanda: il Watersportverbond, una sorta di associazione che raccoglie i club nautici del paese, e il Kadaster, il vero e proprio registro nautico/marino con annotazione ufficiale della proprietà e dei diritti di garanzia.

La maggior parte delle imbarcazioni italiane sono iscritte al Watersportverbond, che non dà diritto a una vera “immatricolazione” ma rilascia un semplice “International Certificate for Pleasure Craft”. Questo non determina l’appartenenza di bandiera come stabilito dall’articolo 9 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS). Di conseguenza, l’Olanda non accetta nessuna delle responsabilità elencate nell’articolo 94 dell’UNCLOS, determinando che le unità iscritte al Watersportverbond sono imbarcazioni prive di nazionalità e non protette dalla legge di alcun Stato.

Tornare alla Bandiera Italiana

Data la necessità di molti diportisti italiani di tornare sotto la bandiera nazionale, ricordiamo che i documenti necessari per legge al cambio di registro, oltre ai versamenti e ai bolli di rito, sono:

  • Certificato di cancellazione da richiedere all’ufficio di bandiera straniero.
  • Titolo di proprietà dell’imbarcazione, da esibire all’ufficio di iscrizione italiano.
  • Visita iniziale ai fini dell’iscrizione e rilascio del certificato di sicurezza.
Per maggiori dettagli è possibile consultate l’elenco aggiornato dei documenti sul sito della Guardia Costiere.
Qui per le unità CE http://www.guardiacostiera.gov.it/normativa-e-documentazione/Documents/iscrizionece.pdf
Qui per le unità non CE http://www.guardiacostiera.gov.it/normativa-e-documentazione/Documents/iscrizionenoce.pdf

 

 

LA BARCA TRA LE NORME – Le visite a bordo delle unità da diporto

Venerdì 21 settembre nella sala convegni del Padiglione B della Fiera Internazionale di Genova, abbiamo tenuto, in collaborazione con  l’Ordine degli Ingegneri di Genova, un seminario tecnico dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice sulla Nautica e la piena applicazione della Direttiva 2013/53/UE, per illustrare la nuova concezione di ispezione sulle imbarcazioni. Moderatore in nostro Amministratore Delegato l’ing. Giuseppe Macolino. Per l’Ordine ha portato i saluti l’ing. Felice Lombardo.

Di seguito vi proponiamo un sunto degli interventi.

LA CONDUZIONE DELLA VISITA DI RINNOVO DEL CERTIFICATO DI SICUREZZA

Come ha spiegato l’ing. Marco Vitti, tecnico operativo di ENAVE, il certificato è uno dei documenti fondamentali da tenere obbligatoriamente a bordo e va rinnovato – attraverso una ispezione condotta da un ente appositamente riconosciuto ed accreditato – la prima volta dopo 8-10 anni, secondo la categoria di progettazione, durante la quale, con l’imbarcazione a secco, sono studiati tutti i punti riguardanti la sicurezza.

«Si verifica – dice Vittil’integrità della barca, dell’eventuale struttura velica, della parte impiantistica. Quindi che gli impianti gasolio, gas, elettrico, esaurimento sentine siano conformi alle regole e che non vi siano stati apportati cambiamenti sostanziali dalla precedente visita. Le difficoltà? Se non si conosce la situazione precedente perché dal foglio di riferimento non risultano i particolari, può essere difficile stabilirla. Quindi è essenziale ricostruire con scrupolo la storia dell’imbarcazione. L’ispezione, e quindi, visita di sicurezza consente allo Stato di mantenere il controllo sulla barca nell’arco degli anni, dopo 10 nelle categorie A o B, e dopo 8 nelle C o D, e questa deve avere in efficienza tutti i punti ispezionati la volta precedente. Una sorta di tagliando, per banalizzare».

LA VISITA ISPETTIVA PER LE ISCRIZIONI ALLE AMMINISTRAZIONI DI BANDIERA

L’ing. Andrea Pippa, tecnico operativo ENAVE, ha ricordato che l’Amministrazione di Bandiera riguarda tutte le imbarcazioni, ed è il principale referente e responsabile per la sicurezza di ogni unità, sia essa da diporto (ogni unità di qualsiasi tipo, escluse le moto d’acqua, destinata ad attività sportive e ricreative con lunghezza dello scafo compresa tra 2,5 e 24 metri, indipendentemente dal mezzo di propulsione), sia mercantile o passeggeri.

L’ispezione – effettuata direttamente da un’Amministrazione di Bandiera o delegata a enti tecnici autorizzati – è finalizzata al rilascio di certificati in conformità di requisiti riconosciuti a livello internazionale. Fra le parti tecniche analizzate: scafo, impianti di bordo, macchinari principali di propulsione, dotazioni di sicurezza. Se i requisiti corrispondono, viene rilasciato un determinato certificato – secondo il tipo di visita – e poi inizia il ciclo di vita previsto dal documento, che è definito “statutario”, perché è rilasciato o da uno Stato o da un ente tecnico per conto di uno Stato, e prevede una serie di visite scadenzate.

Questo sia al momento di una nuova costruzione oppure al cambio di bandiera, come spesso succede: quando entra la nuova Amministrazione di bandiera, è obbligatorio fare un nuovo ciclo di visite iniziali, da cui parte l’iter per l’emissione dei nuovi certificati.

LA VISITA PER LE CERTIFICAZIONI VOLONTARIE FINALIZZATE AI TEST DI LABORATORIO

L’ispezione è legata a una serie di test – come ha sottolineato l’ing. Luca Frausini di ENAVE-LINSET – per verificare le proprietà e la bontà in particolare dei materiali compositi. I controlli vengono effettuati con prove non distruttive utilizzando ultrasuoni, termografie e test fisici. Frausini ha fatto una panoramica delle norme in vigore (tante e diversificate), spiegando «cosa fare e quando farlo». Anche per ottimizzare l’utilizzo di un laboratorio. Esempio: la verifica dello stato di polimerizzazione di una costruzione. Se fatta in corso d’opera, prima di eseguire il ciclo di verniciatura, un’eventuale sottopolimerizzazione può essere risolta con una semplice applicazione di calore con spesa e impatto minimo. La stessa cosa fatta a vernice già applicata, comporta spesso la riverniciatura della barca. Un’azione al momento giusto permette quindi di risparmiare tempo e denaro.

ASPETTI LEGALI DELLE VISITE A BORDO DELLE IMBARCAZIONI

All’avv. Roberta Caragnano, dell’omonimo studio legale, è toccato il compito di spiegare come il nuovo Codice della Nautica da diporto – che ha semplificato molte procedure – ha riorganizzato, in una logica organica e sistemica, un po’ tutto “l’impianto” che sovrintende le visite di controllo e ispettive, ma anche i controlli della Capitaneria, che «nel tempo – ha detto – era diventato una prassi, avvicinando così l’Italia al contesto europeo. Anche se noi oggi nel Codice non abbiamo una parte, una norma, un capo, che ci dice quali siano gli aspetti legali: bisogna rintracciarli dentro l’articolato normativo.

Le novità riguardano innanzitutto la classificazione delle imbarcazioni da diporto: prima erano tre, ora il panorama è molto più ampio. Di conseguenza, in base al tipo di imbarcazione da diporto abbiamo documenti necessari e altri che lo sono di meno. Da tenere presente anche che la licenza di navigazione è molto diversa dalla navigazione temporanea; che l’introduzione degli Sted, gli Sportelli telematici del diportista, hanno alleggerito l’apparato dal punto di vista burocratico e amministrativo, ma gli obblighi esistono ancora, e la documentazione va inviata per via telematica. I controlli restano tutti insomma, anzi se ne sono aggiunti di nuovi. Legati appunto anche all’esposizione della bandiera – a cui spesso non si pensa – e alla dichiarazione di armatore. Come bisogna distinguere la parte relativa all’iscrizione dell’imbarcazione da quella legata all’abilitazione alla navigazione».

VISITE DI SICUREZZA: NON SONO TUTTE UGUALI. CASE HISTORY

L’ing. Alessandro Suardi, capo struttura di valutazione ENAVE, ha analizzato alcuni problemi tipici che si possono presentare durante l’ispezione, valutando come risolverli per soddisfare le esigenze normative e facendo tornare l’armatore in acqua al più presto. Le visiteper le unità da diporto sono periodiche (tipo quelle di revisione dell’automobile) e occasionali (determinati da eventuali eventi straordinari che possono incidere sui parametri di sicurezza). Due le cose a cui prestare molta attenzione per Suardi. L’identificazione dell’unità: mentre la targa e il telaio di un’auto sono difficilmente amovibili, in un’unità da diporto questi dati identificativi molto spesso sono adesivi; il numero di serie CE molto spesso è scritto o stampato su una targhetta esposta agli elementi o, per così dire, a rischio riverniciatura, così come quelli sui motori principali di propulsione.

La conformità dell’impianto elettrico, che molto spesso è oggetto di rimaneggiamenti (tipo l’utente che installa componenti che hanno un’incidenza, nel senso di consumi importanti e magari il conduttore, l’interruttore, la protezione i fusibili non sono adeguati e quindi è possibile trovarsi di fronte a situazioni anche molto pericolose).

“tratto dal periodico dA&B dell’Ordine degli Ingegneri di Genova”

ENAVE e CANTIERE DEL PARDO UNA STORIA LUNGA 10 BARCHE

Da qualche anno abbiamo iniziato una stretta collaborazione con il Cantiere del Pardo, storico cantiere italiano che ha dato vita, con oltre quaranta anni di storia, ad un importante capitolo della nautica moderna, producendo barche da regata di serie, con elevati standard qualitativi abbinati a un design elegante e innovativo.

L’intesa con il Cantiere è stata immediata, sia perché ENAVE promuove e sostiene il made in Italy di qualità, sia perché le aziende che negli anni hanno saputo integrare tecnologia, innovazione, passione e design rispettano la filosofia della nostra azienda.

In pochi anni quindi abbiamo seguito per loro la marcatura CE di 10 nuovi modelli, 3 dei quali sono in fase di lavorazione e verranno presentati nei prossimi mesi.

Il progetto è iniziato sulle barche a vela Grand Soleil, per le quali abbiamo curato sia alcuni modelli appartenenti alla linea Long Cruise sia alcuni modelli appartenenti alla linea Performance.

Nel corso del tempo, il buon rapporto professionale instauratosi e le nostre competenze tecniche hanno fatto si che ci fossero affidati anche modelli di barche a motore.

Ogni singola marcatura CE è stata analizzata nei minimi dettagli dai nostri ingegneri navali in staff con l’ufficio tecnico del cantiere, trasformando le problematiche che di volta in volta si incontravano in opportunità per sviluppare brillanti idee per poter mettere in acqua le imbarcazioni.

In tutti i casi analizzati sono state attuate soluzioni consone all’ottimizzazione delle caratteristiche della barca nel rispetto della normativa vigente.

Siamo davvero felici di questa collaborazione che ci permette di lavorare fianco a fianco ad uno dei più grandi cantieri italiani esprimendo a pieno la nostra professionalità.

In attesa del lancio dei nuovi modelli sul mercato ci auguriamo che la nostra storia possa durare per altre 10, 100, 1000 barche.

 

GALLERY: alcuni modelli del Cantiere del Pardo sui quali abbiamo lavorato

 

 

qualità

Un caso esemplare: l’EQA certificazione volontaria per la qualità applicata alla vetroresina per imbarcazioni.

Certificazione Volontaria EQA

Elevati Standard di Qualità per la Filiera Nautica

ENAVE Quality Assessment (EQA) è una certificazione volontaria che attesta l’elevata qualità di qualsiasi prodotto o servizio all’interno della filiera nautica. Le competenze di ENAVE, che spaziano dai regolamenti di classifica alle direttive europee e agli standard internazionali di unificazione, sono ufficialmente riconosciute dalla Comunità Economica Europea.

Il Processo di Certificazione EQA

Per ottenere la certificazione EQA, sottoponiamo ogni prodotto o servizio a un rigoroso Disciplinare Tecnico sviluppato dal team tecnico di ENAVE. Questo disciplinare si basa su standard qualitativi internazionali e include una serie di esami documentali, audit in loco, prove di laboratorio e test mirati. L’obiettivo è valutare le performance globali del prodotto o servizio rispetto agli standard attuali di mercato.

Applicazione della Certificazione EQA: Un Caso di Studio

Un esempio pratico dell’applicazione dell’EQA riguarda la valutazione della vetroresina utilizzata nella costruzione di un’imbarcazione a motore. Attraverso questo processo, il cantiere ha potuto misurare e certificare la qualità del prodotto finito. Nell’ambito di questa analisi, sono stati utilizzati controlli non distruttivi (NDT) combinando tecniche di termografia e ultrasuoni. Questa combinazione ha permesso di massimizzare l’efficacia delle analisi, con la termografia che consente di indagare vaste aree e gli ultrasuoni che offrono un’analisi dettagliata e profonda delle non conformità.

Risultati e Benefici

Attraverso queste tecniche, è stato possibile individuare e classificare discontinuità nel materiale, come porosità, bolle, vuoti, delaminazioni e altre difettosità. Inoltre, abbiamo valutato l’integrità strutturale del manufatto e la conformità degli spessori dei laminati monolitici rispetto ai disegni progettuali.

Il processo ha prodotto due risultati principali per il committente:

  1. Identificazione delle difettosità: L’imbarcazione è stata ispezionata e le difettosità individuate sono state classificate con un codice alfanumerico che indica la profondità, l’estensione e la tipologia del difetto.
  2. Report finale dettagliato: Questo documento include informazioni sulle difettosità riscontrate, la metodologia d’indagine, gli spessori rilevati, la conformità con i disegni progettuali e una documentazione fotografica accurata.

Grazie a questo intervento, il committente ha potuto correggere le non conformità, garantendo così l’immissione sul mercato di un prodotto di elevato standard qualitativo, certificato da ENAVE.

Vantaggi della Certificazione EQA

ENAVE Quality Assessment non è solo una certificazione di qualità, ma anche un riconoscimento dell’impegno nel costruire prodotti o nell’offrire servizi di eccellenza. Ottenere la certificazione volontaria EQA dimostra la volontà di perseguire la qualità e migliora l’immagine e la visibilità dell’azienda a livello locale e internazionale.

Inoltre, poiché la certificazione EQA rientra nelle attività di ricerca e sviluppo, le aziende che scelgono di certificare i propri prodotti possono beneficiare delle agevolazioni fiscali relative al credito di imposta previste dal Piano nazionale Industria 4.0.

 

boot dusseldorf

La fiera internazionale Boot conferma la sua posizione di leader nel mercato mondiale.

ENAVE alla Fiera Internazionale Boot Düsseldorf 2018

Come ogni anno, non potevamo mancare al Boot Dusseldorf. La kermesse, che il prossimo anno festeggerà il suo 50esimo anniversario, ha stabilito un nuovo record nell’edizione 2018, attirando un numero sempre crescente di giovani visitatori.

Disposti su 220.000 metri quadrati di spazio espositivo, ben 1.923 espositori provenienti da 68 paesi diversi hanno presentato yacht, barche e accessori per tutte le attività di sport acquatici. Il CEO di Messe Düsseldorf, Werner M. Dornscheidt, ha dichiarato: “Queste cifre sono uniche nel settore. Nessun’altra fiera riflette l’intero mercato mondiale in tutta la sua diversità come il Boot di Düsseldorf.”

Il Boot Dusseldorf ha accolto 247.000 ospiti provenienti da 94 paesi diversi (rispetto ai 242.000 visitatori del 2017), riuscendo anche ad aumentare il numero di visitatori internazionali, principalmente provenienti da Paesi Bassi, Belgio, Svizzera, Italia, Austria e Francia. La maggior parte degli operatori commerciali è arrivata da Stati Uniti, Cina e Australia.

Questi risultati confermano che l’industria marittima sta beneficiando della positiva situazione economica generale in tutta Europa. I produttori si aspettano che lo stimolo fornito dal Boot Düsseldorf porti a una sostanziale crescita delle vendite nel segmento delle nuove imbarcazioni, con una tendenza evidente verso barche più grandi sia nel settore della vela che in quello delle barche a motore.

Nell’ottica della costante crescita, ENAVE si impegna a partecipare a questi grandi eventi internazionali, che offrono benefici sia in termini di partnership che di nuovi contatti. Respirare un’aria cosmopolita ci permette di confrontarci costantemente con le novità provenienti da tutto il mondo e ci stimola ad offrire ai nostri clienti servizi sempre all’avanguardia.

photo: Messe Düsseldorf/ctillmann

faq marcatura ce

MARCATURA CE, questa sconosciuta – PARTE 1

FAQ sulla Marcatura CE per le Imbarcazioni da Diporto – Parte 1

Con l’ausilio della Guida Blu al CE 2016 della Commissione Europea, riportiamo alcune delle domande più frequenti relative alla Marcatura CE, valide anche per le imbarcazioni da diporto. Vista l’importanza dell’argomento e la varietà di dubbi e curiosità relative a questa certificazione, abbiamo deciso di dividere questo articolo in due parti, ciascuna formata da 6 FAQ Marcatura CE. La seconda parte verrà pubblicata la settimana prossima.


Che cosa indica la marcatura CE su un prodotto?

Apponendo la marcatura CE su un prodotto, il fabbricante dichiara, sotto la sua esclusiva responsabilità, che il prodotto è conforme ai requisiti essenziali della normativa di armonizzazione dell’Unione Europea che ne prevede l’apposizione. Questo implica che le relative procedure di valutazione della conformità sono state rispettate. I prodotti recanti il marchio CE sono considerati conformi alla normativa di armonizzazione dell’Unione applicabile e godono della libera circolazione nel mercato europeo.


Un prodotto recante la marcatura CE è sempre fabbricato nell’UE?

No. La marcatura CE indica solo che il prodotto è stato fabbricato nel rispetto di tutti i requisiti essenziali. Non è un marchio d’origine e non implica che il prodotto sia stato fabbricato nell’Unione Europea. Di conseguenza, un prodotto con la marcatura CE può essere stato fabbricato ovunque nel mondo.


Tutti i prodotti recanti la marcatura CE sono sottoposti a prove e approvati dalle autorità?

No. La valutazione della conformità dei prodotti alle prescrizioni legislative è di esclusiva competenza del fabbricante. Lui provvede ad apporre la marcatura CE e a redigere la dichiarazione UE di conformità. Solo per i prodotti considerati ad alto rischio per l’interesse pubblico, come recipienti a pressione, ascensori e alcune macchine utensili, è richiesta la valutazione della conformità da parte di un organismo notificato.


In quanto fabbricante, sono autorizzato ad apporre la marcatura CE sui miei prodotti?

Sì, spetta sempre al fabbricante o al suo rappresentante autorizzato apporre la marcatura CE, dopo aver eseguito la procedura di valutazione della conformità necessaria. Prima di apporre la marcatura CE su un prodotto e immetterlo sul mercato, è necessario sottoporlo alla procedura di valutazione della conformità prevista dagli atti di armonizzazione dell’Unione applicabili, che stabiliscono se la valutazione può essere effettuata dal fabbricante stesso o se è richiesto l’intervento di un organismo notificato.


Dove si deve apporre la marcatura CE?

La marcatura CE deve essere apposta sul prodotto o sulla sua targhetta segnaletica. Qualora la natura del prodotto non lo consenta, la marcatura deve essere apposta sull’imballaggio e/o sui documenti di accompagnamento.


Che cos’è la dichiarazione di conformità del fabbricante?

La dichiarazione UE di conformità è un documento nel quale il fabbricante, o il suo rappresentante autorizzato nello Spazio Economico Europeo (SEE), attesta che il prodotto soddisfa tutti i requisiti prescritti dalla normativa di armonizzazione dell’Unione applicabile al prodotto specifico. La dichiarazione deve contenere il nome e l’indirizzo del fabbricante, oltre alle informazioni sul prodotto, come la marca e il numero di serie. Deve essere firmata da un dipendente del fabbricante o del suo rappresentante autorizzato, con l’indicazione della relativa funzione. Anche quando è intervenuto un organismo notificato, il fabbricante è tenuto a redigere e firmare la dichiarazione UE di conformità.


Non perdetevi la seconda parte di questo articolo, dove risponderemo ad altre sei domande frequenti sulla Marcatura CE.

 

V° Incontro formativo nazionale di Enave

Per il quinto anno consecutivo, venerdì 22 settembre si è svolto, nella splendida cornice dello Starhotels President di Genova, l’ incontro formativo nazionale di ENAVE Ente Navale Europeo.
La giornata, organizzata in concomitanza con il 57° Salone Nautico Internazionale, è stato momento di scambio e di confronto tra la dirigenza e lo staff tecnico, giunto da ogni parte d’Italia. Quest’anno, ad eccezione degli anni precedenti, l’incontro è stato aperto ai partener dell’Organismo notificato.

L’incontro iniziato con un pranzo informale, si è concluso con un coktail di saluto per ringraziare tutti i partecipanti.

All’ordine del giorno, dopo il consuntivo 2017 e degli obiettivi per il 2018, vi sono state la presentazione del sistema di gestione della qualità intrapreso dall’azienda; un’interessante aggiornamento normativo e procedurale, con un focus specifico sulle marcature CE e sulle ISO Compliance. Sono state inoltre , presentate interessanti innovazioni inerenti il miglioramento dell’interfaccia gestionale e la digitalizzazione delle visite dei tecnici operativi.

Tutti gli argomenti presentati hanno coinvolto i partecipanti, che hanno accolto con interesse le indicazioni dell’azienda, condiviso i nuovi progetti e ritenuto indispensabile il momento di formazione.

Per la prima volta ENAVE ha deciso di premiare alcuni dei propri tecnici operativi, per le prestazioni compiute durante l’anno. Sono quindi stati premiati: Matteo Dighero, Shardan Melis, Renzo Ciappini e Alex Verì come “miglior Top con il maggior numero di visite”, Andrea Pippa come “Top più preciso nella presentazione della documentazione”, Giovanni D’Aloia come “Top con maggior numero di marcature CE” e Valeria Ribaldi come “Top donna maggiormante attivo”. La consegna dei premi è stata un momento divertente che ha permesso, non solo di riconoscere gli sforzi individuali, ma anche di incetivare tutto lo staff al miglioramento continuo.

“Oltre alla formazione, per noi indispensabile, queste giornate sono davvero utili per fare squadra, ci permettono, infatti, di rendere partecipi tutti i nostri tecnici operativi della crescita aziendale e di avere con loro un proficuo scambio d’idee.” Queste le parole di Giuseppe Macolino – Amministratore Delegato di ENAVE, che aggiunge: “Per un’ azienda come la nostra, che può contare su una rete di ben 55 tecnici operativi tra Ingegneri Navali e Capitani di Lungo Corso, sparsi per tutto il territorio nazionale e in diverse località estere è di fondamentale importanza creare momenti di condivisione.”

 

NIENTE SCHERZI IN LOMBARDIA: ogni natante che viene noleggiato deve essere iscritto al Registro Unità da Diporto per Locazione e Noleggio della Regione

La Regione Lombardia, con il Decreto della Direzione Generale Trasporti e Mobilità n.71602 del 26/10/1998 e con la D.G.R. n. 47317 del 22/12/1999, ha disciplinato l’esercizio dell’attività di Locazione e Noleggio con Natanti da diporto (ogni unità da diporto a remi o con scafo di lunghezza pari o inferiore a dieci metri), per finalità ricreative e per gli usi di carattere locale, anche ai sensi dell’art. 27, c. 6 del Codice della Nautica da Diporto

Purtroppo la definizione di noleggio e locazione di una unità da diporto non è sempre chiara agli operatori del settore e conviene riferirsi alla definizione di legge.

Per locazione si intende il contratto con cui una delle parti si obbliga in cambio di un corrispettivo a far godere all’altra parte per un dato periodo di tempo l’unità da diporto. In tal caso l’unità passa in godimento autonomo del conduttore il quale esercita con essa la navigazione e ne assume la responsabilità. In tale regime l’unità è condotta con la patente nautica, se prescritta, e può imbarcare il numero dei passeggeri indicati nella licenza di navigazione.

Per noleggio, invece, si intende il contratto con cui una delle parti, in corrispettivo del nolo pattuito, si obbliga a mettere a disposizione dell’altra parte l’unità per un determinato periodo di tempo da trascorrere a scopo ricreativo in zone marine o acque interne di sua scelta, da fermo o in navigazione, alle condizioni stabilite dal contratto. L’unità noleggiata rimane nella disponibilità del noleggiante.

Diventa altresì necessario, per svolgere attività di noleggio e locazione di imbarcazioni da diporto nella Regione Lombardia: bacini lacuali di Como, Garda, Iseo e Maggiore e nelle acque interne di Milano, Pavia, Cremona, Mantova iscrivere le proprie imbarcazioni al Registro Unità da Diporto per Locazione e Noleggio (R.U.D.L.N.).

Per accedere a tale iscrizione il natante dovrà essere sottoposto a visita da parte di un organismo tecnico notificato quale ENAVE –Ente Navale Europeo, secondo le modalità previste dalla normativa.

Per i natanti senza motore (ad esempio: jole, pattini, pedalò, windsurf e tavole a vela) non sono previste visite da parte di organi tecnici, ma il proprietario sottoscrive una dichiarazione di integrità con validità biennale.

ENAVE – Ente Navale Europeo, in qualità di Organismo Notificato, opera già da diverso tempo in questo settore, è quindi altamente competente per effettuare le verifiche di legge dell’idoneità tecnica dei natanti richieste per le imbarcazioni da diporto destinate alla locazione e noleggio sia in sede di prima iscrizione, sia in sede di rinnovo con cadenza quinquennale.

Ad esito positivo delle verifiche, ENAVE – Ente Navale Europeo, rilascia la  certificazione di idoneità alla locazione e noleggio redatta in accordo con la legislazione vigente della Regione Lombardia.

I nostri uffici sono a vostra completa disposizione per ulteriori informazioni e per richiedere un preventivo gratuito.

Non esitate a contattarci.